Fra Paolo Sarpi
Nasce a Venezia il 14 agosto 1552 e nel 1566 entra nell'Ordine dei frati Servi di Maria e fa la sua professione dei voti nel 1572. Trascorre un primo periodo a Mantova, dove sostiene pubblicamente 318 tesi "della sacra theologia e della filosofia naturale", dimostrando già una singolare cultura. A Mantova conosce il card. Ercole Gonzaga, già legato pontificio al Concilio di Trento. In Sarpi nasce un interesse intenso per gli avvenimenti conciliari e approfitta di questa conoscenza per accedere a documentazione diretta sul concilio. Ottenuto il baccellierato in Mantova, Sarpi trascorre un periodo a Milano, dove riceve la stima del card. Carlo Borromeo.
Nel 1575, tornato nel suo convento di Venezia, S. Maria dei Servi, insegna filosofia e si dedica con particolare fervore agli studi scientifici (matematica, chimica, medicina) e prosegue lo studio delle vicende legate alla celebrazione del Concilio tridentino. Nel 1578 riceve il titolo di dottore in teologia all'università di Padova. L'anno seguente è nominato priore provinciale della provincia veneta e nel 1588 eletto procuratore generale dell'Ordine presso la curia romana. Ritornato a Venezia nel 1589, si dedica agli studi filosofici, a quello dei classici greci e ai scolastici, in particolare, oltre ai suoi interessi scientifici, condividendo ricerche con scienziati come Galileo Galilei, conosciuto negli ambienti universitari padovani. Nel gennaio del 1606 Sarpi viene nominato teologo canonista della Serenissima repubblica. Molti sono i consulti riservati al Senato veneziano e il 30 ottobre viene citato a comparire di fronte agli inquisitori generali a Roma; ma egli risponde di essere disponibile al giudizio, ma "in un luogo sicuro".
Il 5 gennaio 1607 il sant'Uffizio emette contro Sarpi e fra Fulgenzio Micanzio (che nel frattempo, lasciato l'insegnamento a S. Maria dei Servi a Bologna, si era unito a lui nel convento veneziano ) la scomunica latae sententiae. Il successivo 5 ottobre cinque sicari tentano di uccidere fra Paolo presso il ponte di Santa Fosca: viene colpito da tre pugnalate, due al collo e una alla tempia destra. A seguito dell'attentato, il Senato disporrà una sistema di protezione per il Sarpi; tuttavia nel 1609 è oggetto di un altro attentato, questa volta ad opera di due frati del suo convento, ma viene scoperto prima della sua attuazione. In questo stesso periodo egli entra in contatto epistolare con personalità della cultura europea.
Nel 1618 l'arcivescovo di Canterbury George Abbot invia Venezia Nathanael Brent per organizzare l'invio a Londra della Istoria del concilio tridentino, che avviene poi attraverso la rete commerciale di Daniel Nis. Nel maggio successivo esce, presso il tipografo reale John Bill a Londra, la Istoria sotto il nome anagrammato in Pietro Soave Polano (= Paolo Sarpi veneto). Prontamente il 22 novembre l'opera è inserita nell'Indice dei libri proibiti.
Muore "santamente" nel convento di S. Maria dei Servi in Venezia il 15 gennaio 1623, e il giorno seguente ha luogo il solenne funerale con una larga rappresentanza degli Ordini religiosi della città, e viene sepolto nella sua chiesa. Distrutta la chiesa nel 1828, il corpo del Sarpi viene trasferito nella chiesa di S. Michele in Isola, dove una piccola lapide ne indica il sito, subito dopo la porta d'ingresso.